Carburazione Kart - Tecnica e Soluzioni per ottenere il massimo dal tuo kart in prova e in gara

CARBURAZIONE KART

Carburazione kart - tecnica e soluzioni per ottenere la migliore carburazione del motore del tuo kart
 
La carburazione del kart è una delle fasi di messa a punto più importanti in prova e in gara. Infatti tutte le principali categorie kart utilizzano motori a 2 tempi che come è noto hanno le prestazioni fortemente influenzate dalla carburazione.

Come carburare il kart, qual'è la carburazione migliore per il proprio motore, quale taratura del carburatore è più adatta quando c'è caldo, quando c'è freddo, su una pista, per un pilota, ecc. sono tutte domande in cui da sempre ci si imbatte sulle piste di kart di tutto il mondo.


Vediamo di capire da un punto di vista tecnico le problematiche che si incontrano nella carburazione del kart e di conseguenza come muoversi per ottenere il risultato migliore.

Nel kart vengono utilizzate due tipologie di carburatori, quelli a membrana impiegati nelle categorie KF ed in alcune monomarca (X30, Super Rok, Easy Kart, Champion Kart, BMB, ecc.), e quelli a vaschetta nelle categorie KZ1, KZ2, 60 MINI, 60 BABY e nei monomarca Vortex Rok, Rotax, ecc.

I carburatori a membrana sono più semplici da gestire, ma anche meno precisi, mentre quelli a vaschetta presentano tanti elementi di taratura e quindi hanno una gestione più difficoltosa, ma riescono a soddisfare meglio le esigenze del motore.

Infatti tutto parte dalle esigenze del motore, in base alle sue caratteristiche, ai giri motore, all'apertura farfalla, avrà bisogno di opportune quantità di miscela per rendere al meglio in ogni situazione e questo deve essere in grado di farlo il carburatore.

COME CARBURARE IL KART

Per carburare il kart bisogna innanzitutto avere metodo. Sostanzialmente ci sono due fasi:
  • la prima trovare la carburazione più adatta per il motore che si sta usando
  • la seconda saper adattare la carburazione alle condizioni atmosferiche, alle necessità che ogni pista richiede e allo stile di guida del pilota.
Nessuna delle due fasi è facile, ma come dice il proverbio chi ben comincia è a metà dell'opera, quindi bisognerebbe dedicare alcune giornate di prove alla prima fase e da lì partire per la seconda fase.

La prima cosa importante per poter fare delle prove è evitare rotture, quindi bisogna partire in sicurezza, con una carburazione ricca e da lì cominciare a smagrire, e già qui iniziano i primi problemi, come smagrire, in alto, in basso, nel passaggio, agendo su quali elementi, ecc. sono tutte domande a cui ci si trova a far fronte.

Si procede quindi per tentativi valutando di volta in volta il risultato. Ovviamente il tempo sul giro e le sensazioni del pilota sono i primi elementi a cui si può fare riferimento, ma da un punto di vista tecnico ci si può aiutare nel capire a che punto si è con la carburazione del kart analizzando candela e pistone. Anche questo ovviamente richiede conoscenza ed esperienza, inoltre con le benzine odierne queste letture sono sempre più difficili.

Un altro aiuto per valutare la carburazione del kart, lo si può avere dall'acquisizione dati, applicando sensori per vedere il livello di detonazione, e la temperatura dei gas di scarico, mentre l'utilizzo della sonda lambda purtroppo nel motore a 2 tempi non è molto affidabile e rischia di fornire indicazioni furvianti.

L'analisi dei dati rilevati dal sensore di detonazione permette di tenere sotto controllo l'affidabilità, mentre quello della temperatura dei gas di scarico le prestazioni. Anche in questo caso è necessaria una specifica esperienza perchè non ci sono valori standard di detonazione e temperature da prendere come riferimento, ma ogni motore in base alle caratteristiche, alla camera di combustione, all'anticipo d'accensione, ecc. lavora al meglio su opportuni valori.

Comunque l'analisi sul giro di questi valori a prescindere dai livelli può aiutare a capire come si sta comportando la carburazione del kart nelle diverse condizioni di funzionamento del motore.

Riassumendo quanto visto sinora, sia i vecchi metodi (orecchio, candela, pistone), sia i risultati dei sensori (detonazione, temperatura gas di scarico) con l'adeguata conoscenza ed esperienza ci possono dire a che punto siamo e in che direzione dobbiamo andare, ma quello che purtroppo non riescono a fare è dirci in che modo modificare la taratura per raggiungere l'obiettivo e avere quindi la carburazione che non ci fa detonare, che non danneggia il pistone, che rende bella la candela e che ci fa avere le temperature allo scarico che fanno andar forte il motore.

Per agire sulla taratura è quindi fondamentale conoscere il carburatore e sapere ogni elemento di taratura che effetto produce sulla carburazione nelle diverse condizioni di funzionamento. Visto che il carburatore ormai esiste da più di un secolo (fine '800) si possono trovare un'infinità di pubblicazioni che forniscono una spiegazione semplificata della funzione di ciascun elemento del carburatore.

Questo può dare certamente un'idea delle diverse funzioni, ma qui stiamo parlando di corse, di competizioni, di ottenere il massimo dal proprio kart, quindi è necessario andare oltre, conoscere l'entità degli effetti di ogni elemento, come le diverse combinazioni degli elementi di taratura fanno rispondere il carburatore in accelerazione, nel passaggio, a pieno carico, ecc.

E' chiaro quindi che per andare più avanti, oltre alla conoscenza, bisogna fare tanta, ma tanta, esperienza specifica su ogni modello di carburatore. Infatti finchè parliamo di carburatori a membrana con due sole viti da regolare o al più qualche membrana o molla da provare, questo può risultare facile, ma se prendiamo in esame ad esempio i carburatori usati nel kart in 60 MINI (Dellorto PHBG18) o in KZ (Dellorto VHSH30), gli elementi di taratura diventano 10 e 12, con rispettivamente 26 e 115 spilli conici, 12 e 38 polverizzatori, 4 e 7 valvole gas, e così via per gli altri elementi, e questo giocando un po' con i numeri porta ad avere ben 14976 tarature possibili per il PHBG18 e addirittura 764750 per il VHSH30,  ... sembra incredibile, ma è così ... anzi nel calcolo abbiamo addirittura trascurato i galleggianti, le altezze del galleggiante e le mezze tacche ... fate un po' voi!

E' facile capire come di fronte a questi numeri, oltre ad avere le conoscenze adeguate, ad accumulare esperienze prova dopo prova, sia fondamentale avere un aiuto tecnologico per arrivare alle scelte ottimali in breve tempo e con sicurezza, infatti senza un aiuto, anche una vita di prove non basterebbe per essere certi di aver trovato la taratura migliore.

Fortunatamente negli ultimi anni la tecnologia sinora confinata ad altri importanti palcoscenici racing è arrivata anche ai tanto vituperati carburatori usati nel kart e così sono stati sviluppati software specifici per consentire di sfruttare al massimo le potenzialità del carburatore aiutando in maniera significativa il meccanico a scegliere tra le "infinite" combinazioni possibili le tarature per avere la massimo resa del motore kart in tutte le condizioni di funzionamento.

Ovviamente quando si parla di software tecnici bisogna vedere che cosa può fare il software, e soprattutto in che modo lo fa, perchè se davvero si vuole avere un aiuto per la carburazione del kart da un software, bisogna che sia in grado di tenere conto di quante più cose possibile e nella maniera più adeguata possibile.

Il software per la carburazione deve essere infatti in grado di aiutare in entrambe le fasi che dicevamo sopra, ovvero sia quella della ricerca della taratura ottimale per il proprio motore, aiutando il meccanico a scremare le tante possibili combinazioni e a scegliere la taratura che non solo consente di arrivare a quella carburazione che meglio soddisfa l'orecchio, la candela, il pistone, i dati dei sensori, ma è anche la migliore per le prestazioni e l'affidabilità del motore, per buona gioia di pilota e team!

Inoltre il software deve aiutare in maniera significativa nell'altra fase, che è ancora più importante, perchè è quella che poi porta al risultato finale, e cioè la gestione della carburazione del kart in ogni w.e di gara in base alle condizioni atmosferiche, alle caratteristiche della pista, e allo stile di guida del pilota. Qui infatti deve aiutare il meccanico ad essere più veloce e preciso nelle scelte, perchè come si sa a volte è il dettaglio a fare la differenza.

In conclusione appare evidente da quanto scritto che per giungere alla migliore carburazione del kart, servono diverse componenti, per prima cosa il metodo di lavoro, in secondo luogo un software professionale che si unisca alla conoscenza e all'esperienza per velocizzare, facilitare ed ottimizzare le scelte di taratura da fare, e in ultimo, buon occhio e qualche sensore per avere sempre sottocontrollo il comportamento del motore. Senza una di queste componenti si sarà sempre limitati nelle potenzialità e si continueranno a rincorrere le tarature nei box senza sapere esattamente cosa si sta facendo e di conseguenza non accumulando mai la giusta esperienza.

Proseguendo nella lettura potrai iniziare a pensare di mettere un tassello importante per la crescita tecnica del tuo team e del tuo lavoro.
 

Soluzione per avere la migliore carburazione del tuo kart in prova e in gara

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